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giovedì 16 dicembre 2021

Papa Francesco: “Il documento della UE sul Natale è un anacronismo”

Vatican News (


... Infine, lei si è riferito al documento dell’Unione europea sul Natale… è un anacronismo questo. Nella storia tanti, tante dittature, hanno cercato di farla. Pensa a Napoleone: da lì… Pensa alla dittatura nazista, quella comunista… è una moda di una laicità annacquata, acqua distillata… Ma questa è una cosa che non funzionò durante la storia. Ma questo mi fa pensare a una cosa, parlando dell’Unione europea, che credo sia necessaria: l’Unione europea deve prendere in mano gli ideali dei Padri fondatori, che erano ideali di unità, di grandezza, e stare attenta a non fare strada a delle colonizzazioni ideologiche. Questo potrebbe arrivare a dividere i Paesi e a (far) fallire l’Unione europea. L’Unione europea deve rispettare ogni Paese come è strutturato dentro. La varietà dei Paesi, e non volere uniformare. Io credo che non lo farà, non era sua intenzione, ma stare attenta, perché delle volte vengono, e buttano lì progetti come questo e non sanno cosa fare, non so mi viene in mente… No, ogni Paese ha la propria peculiarità, ma ogni Paese è aperto agli altri. Unione europea: sovranità sua, sovranità dei fratelli in una unità che rispetta la singolarità di ogni Paese. E stare attenti a non essere veicoli di colonizzazioni ideologiche. Per questo, quello del Natale è un anacronismo...

 

Polulismo, Popolarismo e democrazia

... La democrazia è un tesoro, un tesoro di civiltà e va custodito, va custodito. E non solo custodito da una entità superiore ma custodito fra i paesi stessi, [bisogna] custodire la democrazia altrui.

Io oggi forse vedo due pericoli contro la democrazia: uno è quello dei populismi, che sono un po’ qua, un po’ là, cominciano a far vedere le unghie. Io penso a un grande populismo del secolo scorso, il nazismo, che è stato un populismo che difendendo i valori nazionali, così diceva, è riuscito ad annientare la vita democratica, anzi la vita stessa con la morte della gente, a diventare una dittatura cruenta. Oggi dirò, perché tu hai domandato sui governi di destra, stiamo attenti che i governi, non dico di destra o di sinistra, dico un’altra cosa, attenti che i governi non scivolino su questa strada dei populismi, dei cosiddetti politicamente “populismi”, che niente hanno a che vedere con i popolarismi che sono l’espressione libera dei popoli, che si mostrano con la loro identità, il loro folklore, i loro valori, l’arte… Populismo è una cosa, il popolarismo un’altra]. Da un’altra parte si indebolisce la democrazia, [essa] entra in una strada in cui lentamente [s’indebolisce] quando si sacrificano i valori nazionali, si annacquano verso, diciamo una parola brutta, ma non ne trovo un’altra, verso un “impero”, una specie di governo sovranazionale e questa è una cosa che ci deve far pensare.

Né cadere nei populismi in cui il popolo, si dice il popolo ma non è il popolo ma una dittatura proprio del “noi e non gli altri”, pensa al nazismo, né cadere in un annacquare le proprie identità in un governo internazionale. Su questo c’è un romanzo scritto nel 1903 (tu dirai “che antiquato che è questo Papa in letteratura”!) scritto da Benson, uno scrittore inglese, Il padrone del mondo, che sogna un futuro in cui un governo internazionale con le misure economiche e politiche governa tutti gli altri paesi e quando si hanno questi tipi di governo, lui spiega, si perde la libertà e si cerca di fare una eguaglianza tra tutti; questo succede quando c’è una superpotenza che ditta [impone] i comportamenti economici, culturali, sociali agli altri paesi...

 

Migrazione

... Io su quelle che persone che impediscono la migrazione o che chiudono le frontiere  dirò questo.. Ora è di moda fare muri o fili spinati o anche il filo con le concertinas (gli spagnoli sanno cosa significa). E’ usuale fare queste cose per impedire l’accesso. La prima cosa che io direi è: pensa al tempo in cui tu eri migrante e non ti lasciavano entrare. Eri tu che volevi scappare dalla tua terra e adesso sei tu a volere costruire dei muri. Questo fa bene. Perché chi costruisce muri perde il senso della storia, della propria storia. Di quando era schiavo di un altro Paese. Coloro che costruiscono dei muri hanno questa esperienza, almeno una gran parte: quella di essere stati schiavi. Lei potrebbe dirmi: ma i governi hanno il dovere di governare. E se arriva una ondata così di migranti non si può governare.

Io dirò questo: ogni governo deve dire chiaramente “io ne posso ricevere tanti” .. Perché i governanti sanno quanti sono quanti migranti sono capaci di ricevere. Questo è loro diritto. Questo è vero. Ma i migranti vanno accolti, accompagnati, promossi e integrati. Se un governo non può accogliere oltre un certo numero, deve entrare in dialogo con altri Paesi, che si prendano cura gli altri, ognuno. Per questo è importante l’Unione Europea. Perché può fare l’armonia fra tutti i governi per la distribuzione dei migranti. Pensiamo a Cipro, o alla  Grecia. O anche a Lampedusa, alla Sicilia. Arrivano i migranti e non c’è l’armonia tra tutti i paesi per mandare questi qui, o là, o là. Manca questa armonia generale. Ripeto l’ultima parola che ho detto: integrati. Integrati. Perché se tu non integri il migrante, questo migrante avrà una cittadinanza di ghetto. Non so se lo ho detto su aereo una volta. L’esempio che mi ha colpito di più è la tragedia di Zaventem.

I ragazzi che hanno fatto quella catastrofe all’aeroporto erano belgi, ma figli di migranti ghettizzati, non integrati. Se tu non un migrante non lo integri con l’educazione, con il lavoro, con la cura, rischi di avere un guerrigliero, uno che poi fa queste cose. Non è facile accogliere i migranti, risolvere il problema dei migranti, ma se noi non risolviamo il problema dei migranti rischiamo di far naufragare la civiltà, oggi, in Europa, per come stanno le cose, la nostra civiltà. Non solo naufragare nel Mediterraneo. No, la  civiltà nostra. I rappresentanti dei Governi europei si mettano d’accordo. Per me un modello a suo tempo di integrazione, di accoglienza, è stata la Svezia, che ha accolto i migranti latino americani che fuggivano dalle dittature (cileni, argentini, brasiliani, uruguaiani)e li ha integrati. Oggi ad Atene sono stato in un collegio. Ho guardato. E ho detto al traduttore ma qui c’è una macedonia di culture. Sono tutti mischiati. Ho usato una espressione domestica. Lui mi ha risposto: Questo è il futuro della Grecia. L’integrazione. Crescere nell’integrazione. E’ importante. Ma c’è un altro dramma che voglio sottolineare.  E’ quando i migranti, prima di arrivare cadono nelle mani dei trafficanti che gli tolgono tutti i soldi che hanno e li trasportano sui barconi.

Quando sono rimandati indietro, li riprendono questi trafficanti. E ci sono al Dicastero per i migranti dei filmati che mostrano cosa succede nei posti dove vanno quando sono rimandati indietro, di ritorno. Così come non si può solo accoglierli, e lasciarli ma dobbiamo accompagnarli, promuoverli integrali; così se io mando indietro un migrante lo devo accompagnare e promuovere e integrare nel suo Paese; non lasciarlo sulla costa libica. Questa è una crudeltà. Se volete di più chiedete a dicastero per l’immigrazione che ha questo filmato.  C’è anche un filmato di “Open arms” che fa vedere questa realtà. Una cosa che fa dolore. Ma rischiamo la civiltà. Rischiamo la civiltà.

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