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giovedì 21 febbraio 2013

Umiltà e coraggio che non sono del mondo


Benedetto XVI segue il Cristo che si spoglia di tutto, anche del proprio Io.

All’annuncio della rinuncia di Benedetto XVI all’ufficio di Pietro ho provato sentimenti simili a quando Giovanni Paolo II, dopo aver pronunciato le parole “lasciatemi andare”, è partito per il Cielo.

Incredulità e difficoltà a capire. Si è affacciata persino la tentazione di interpretare la resistenza di Giovanni Paolo II sulla croce in contrasto con un presunto abbandono di Benedetto XVI. Poi, una parola, mi ha aiutato: «Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché, dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore». (Mt 6,19-21). Certamente il cuore e il tesoro di Benedetto XVI sono con Cristo. Sia lui che Giovanni Paolo II ci hanno mostrato e ci mostrano lo stesso tesoro. Poi anche il commento alla stampa di Radio Maria, con gli articoli commentati da padre Livio mi anno rinforzato nella comprensione di questo gesto.